Pagamento dello stipendio su Postepay: vantaggi e aspetti da considerare

Da qualche anno a questa parte la legge in materia di salari sconsiglia agli imprenditori di corrispondere lo stipendio ai dipendenti mediante pagamento in contanti. Proprio per scoraggiare le forme di lavoro illecite, come le assunzioni in nero, il pagamento reso tracciabile mediante l’utilizzo di prodotti finanziari si rivela una soluzione sicura e al tempo stesso facile e priva di costi eccessivamente onerosi.

Fra gli strumenti più validi per assicurarsi ogni mese uno stipendio sicuro e tracciabile c’è senza dubbio il conto corrente, un prodotto finanziario collegabile a una carta conto che permette di attingere al proprio portafoglio virtuale, per prelevare danaro, trasferirlo e molto altro ancora. Ma non è detto che un lavoratore dipendente debba necessariamente accendere un conto corrente, in vista di una nuova assunzione e per poter ricevere il proprio stipendio.

L’ispettorato nazionale del lavoro, infatti, contempla una possibilità molto meno onerosa: si tratta di poter acquistare una carta prepagata, possibilmente legata a un circuito di pagamenti conosciuto, come Visa o Mastercard. La presente guida, in procinto di iniziare, vuole accompagnare il lettore in un percorso fatto di consigli utili per ricevere in maniera sicura il proprio stipendio su una carta prepagata come Postepay.

Chiarezza sullo strumento della Postepay e accredito stipendio

Il secondo paragrafo della guida si propone di approfondire lo strumento di pagamento della carta prepagata e, più nello specifico, della Postepay. Un carta prepagata si differenzia da altro tipo di carta di credito per l’assenza di un conto corrente: ciò significa che il titolare della carta ricaricabile non va incontro a un canone fisso mensile e può caricare il proprio wallet virtuale facendone un deposito sicuro dei propri risparmi o un conto dove poter ricevere il proprio stipendio.

Una peculiarità fondamentale della carta prepagata, detta anche ricaricabile, è che il suo utilizzo è limitato al credito che vi è presente, pertanto con un simile strumento di pagamento è impossibile andare incontro alle tipiche difficoltà che si presentano con il conto corrente bancario. La carta ricaricabile, inoltre, perché sia idonea a ricevere l’accredito dello stipendio deve avere i requisiti di una carta conto, vale a dire un codice Iban, lo stesso che deve essere fornito al proprio datore di lavoro al momento dell’assunzione.

Nell’ambito delle prepagate Postepay – principale strumento di pagamento fornito da Poste Italiane – al momento le uniche carte dotate di Iban sono le Evolution, che si distinguono per avere una superficie nera e alcuni dettagli dorati. La Postepay gialla, nonché la Standard tradizionale, non dispone di un codice Iban e pertanto non è idonea a ricevere un bonifico. Per qualsiasi dubbio si consiglia di contattare il servizio clienti PostePay (da qui), per parlare con un esperto addetto che risponderà a tutti i quesiti del caso. Si ricorda che con Postepay è possibile pagare comodamente presso i negozi fisici che dispongono di un Pos e presso tutti gli store online, il tutto in totale sicurezza.

Tutti i vantaggi di una Postepay Evolution, ecco perché sceglierla

Come già anticipato, i pagamenti dello stipendio versati in conformità di legge devono avvenire sul conto del lavoratore dipendente, che non deve essere necessariamente un conto corrente. Per legge, infatti, un datore di lavoro non può obbligare un neo assunto ad aprire un conto corrente presso un istituto di credito, ma può consigliare di entrare in possesso di una carta conto per facilitare la ricarica dello stipendio.

In ogni caso il datore di lavoro è tenuto a rispettare le preferenze di pagamento del lavoratore dipendente, a seconda anche del tipo di impiego e del tipo di rapporto lavorativo posto in essere. In ogni caso, tranne per una ristretta cerchia di casi, è preferibile evitare il pagamento in contanti, perché suddetta modalità di retribuzione non è in alcun modo tracciabile. Si ricorda che la carta ricaricabile è uno strumento sicuro e, grazie alle nuove tecnologie, può contare su un efficace strumento antifrode: si tratta del codice di sicurezza.

Suddetto codice consiste in tre cifre poste sul retro della carta ricaricabile: questo numero consente di effettuare pagamenti online in totale sicurezza, pertanto vale la pena prendere in considerazione la carta ricaricabile per diversi aspetti della propria vita quotidiana ed economica. La carta ricaricabile, come la Postepay Evolution, si conferma uno strumento valido e da prendere in considerazione in vista di un’assunzione presso un ente della pubblica amministrazione o un’azienda privata. Il datore di lavoro non può rifiutarsi di versare lo stipendio su uno strumento alternativo al classico conto corrente bancario, naturalmente è meglio preferire la tipologia Evolution.

Limitazioni della Postepay che si devono conoscere

Se da un lato, come è stato possibile vedere finora, la carta prepagata rappresenta una soluzione meno onerosa di altri strumenti di pagamento, come il conto corrente in banca, dall’altro canto è soggetta ad alcune piccole limitazioni tutte illustrate nel dettaglio in questo articolo. Se è vero che il conto corrente richiede la sottoscrizione di un contratto presso un istituto di credito oltre al pagamento di un canone mensile, in compenso offre dei margini di ricarica maggiore rispetto alla carta prepagata.

Affidare le proprie finanze a una carta prepagata è una scelta senza dubbio sicura e conveniente, ma è molto importante informarsi sui limiti per l’accredito previsti per suddetto strumento di pagamento. Ad ogni modo la Postepay Evolution è una soluzione talmente vicina al conto corrente tradizionale che difficilmente potrebbe comportare dei grossi limiti per chi la sceglie.

Da un punto di vista normativo, invece, l’ispettorato nazionale del lavoro chiede a tutti i datori di rendere prova dei pagamenti effettuati a favore dei lavoratori dipendenti. Se fino a qualche anno fa la firma della busta paga costituiva una prova sufficiente, per certificare il conseguimento del pagamento dello stipendio, le leggi si sono aggiornate e chiedono ai datori di lavoro di conservare le ricevute dei pagamenti o dei bonifici effettuati. Chi non si attiene al suddetto regolamento è passibile di sanzione pecuniaria fino a 5000 euro: la sanzione colpisce anche chi revoca il pagamento effettuato tramite bonifico.

Differenze fra l’accredito con carta Evolution e Postepay Standard

Si ricorda che nell’ambito di Postepay, il principale strumento di pagamento messo a disposizione dall’autorevole gruppo di Poste Italiane, è doveroso fare un distinguo molto importante, per non ritrovarsi sorpresi. Il distinguo a cui si accenna riguarda le due tipologie di carte prepagate che Poste Italiane mette a disposizione dei cittadini: si tratta della Postepay Standard (gialla), nonché il prodotto tradizionale, e la Postepay Evolution.

La prima tipologia di prepagata si distingue per una superficie di colore giallo e per la presenza del numero identificativo della carta. In più ci sono gli estremi della carta, come il mese e l’anno di scadenza, da tenere sempre presente per non ritrovarsi un prodotto che non è più utilizzabile. La presente carta prepagata, non essendo provvista di un codice Iban, non è abilitata per ricevere accrediti mediante bonifico, cosa che invece è possibile con la Postepay Evolution.

E’ in ogni caso considerato legittimo il pagamento dello stipendio anche su prepagata priva di Iban: la ricarica, in questo caso, avviene presso uno sportello postale dove, con l’ausilio di un impiegato, è possibile ricaricare la propria Postepay gialla e, nel giro di circa 24 ore, si dispone di denaro da prelevare, spendere online o nei negozi provvisti di Pos. E’ assodato che l’accredito dello stipendio avviene senza problemi per i possessori di carta Evolution, per la possibilità di certificare l’avvenuto pagamento mediante le ricevute dei bonifici. L’accredito che avviene sulla Postepay gialla, invece, poiché non avviene tramite bonifico, richiede al datore il lavoro il dovere di conservare le ricevute di pagamento a titolo di documentazione per eventuali controlli.

Casi in cui è ammesso il pagamento in contanti

La guida che si accinge a concludersi vuole dedicare un ultimo paragrafo ai metodi di accredito che si considerano alternativi rispetto alla ricarica con carta prepagata. Se da un lato la legge in materia di salari incoraggia datori e lavoratori a preferire metodi di pagamento tracciabili, dall’altro sono contemplate delle eccezioni, dove è persino considerato legittimo il pagamento dello stipendio in contanti. Esistono infatti dei rapporti di lavoro che, per loro natura, non sono soggetti al dovere di garantire una tracciabilità per quanto riguarda i versamenti dello stipendio.

Nella fattispecie ci si riferisce ai rapporti lavorativi che si svolgono in ambito domestico: si pensi a figure professionali come i collaboratori domestici, le colf e lavori affini, i quali sono regolarizzati da uno specifico contratto di collaborazione previsto dal CCNL. Il pagamento in contanti è altresì ritenuto legittimo a fronte di una borsa di studio, di un tirocinio o di altra tipologia di lavoro autonomo.

Esistono altri metodi di pagamento che non entrano in collisione con la norma legislativa: si pensi all’assegno consegnato direttamente nelle mani del lavoratore o, in alternativa, a un soggetto delegato purchè sia parente o convivente del soggetto beneficiario e che abbia almeno 16 anni. Un datore di lavoro può anche propendere per la scelta di pagare il proprio dipendente con un mandato di pagamento: avendo in banca o alla posta un conto corrente di tesoreria, autorizza il soggetto beneficiario a recarsi in filiale per prelevare la somma pattuita e quindi il proprio stipendio.